domenica 31 agosto 2025

Pirografia su legno: il Camoscio

 

Aveva visto i camosci saltare i precipizi. Il loro
salto era un rammendo tra due bordi. Un punto di 
sutura sopra il vuoto

Vedere i camosci, liberi, saltare sulle rocce, leggeri come farfalle, è una delle esperienze più belle che si possano fare in montagna. Spesso ti appaiono quando meno te lo aspetti, quando lo sguardo è rivolto a terra e l’unico rumore è quello dei tuoi scarponi sulle pietre del sentiero e il ritmo del tuo respiro ti conta la fatica. Alzi gli occhi ed eccoli lì, sorpresi dal tuo arrivo, si allontanano quel tanto da frapporre sicurezza tra loro e te, e poi sempre si fermano a guardarti, dall’alto verso il basso, e ti senti piccolo, ospite, forse nemmeno troppo gradito. Con quello sguardo un po’ canzonatorio soppesano il tuo valore e sembrano ridere della tua stanchezza. Pazienti attendono che il tuo passaggio si spenga sulla montagna ripristinando il silenzio e la solitudine. La loro vita ci è segreta come la nostra a loro, ma in quello spazio di pochi secondi si stabilisce un contatto.  


Un dono prezioso. Così lo celebra Erri De Luca nel suo meraviglioso libro “Il peso della farfalla” da cui ho tratto la frase che ho inciso sul legno. 


Un piccolo oggetto fatto da me che, assieme ad altri, andrà ad abbellire la mia casetta a Cosio, specchio del mio cuore e della mia anima. 

💚 Si effettuano lavori simili personalizzabili,  su ordinazione 💚

venerdì 27 marzo 2015

Cappuccetto, Nonnina e... sorpresa!

Finalmente posso postare alcune immagini di un lavoro che, a spizzichi e bocconi (come sempre procede il mio sforzo creativo) è giunto ad un buon livello di completezza, sebbene non sia ancora del tutto compiuto.

L'ispirazione, come spesso avviene, è nata a casa di Heli (di nuovo grazie!). Sulla sua poltrona in salotto una bambola "made in Finland" dal romantico sapore un po' retrò ha da tempo attirato la mia attenzione.


Come non potevo rimanerne affascinata? La famosa fiaba di Cappuccetto Rosso riunita in una sola bambola di stoffa, rigorosamente fatta a mano. Non potevo non cogliere la sfida.
Senza considerare che quest'anno al nido i miei bambini l'hanno preferita su tutte le altre fiabe, constringendo me e le mie colleghe a raccontarla giornalmente!

Ecco allora il risultato della mia fatica invernale. Il lavoro ha piano piano accompagnato l'accorciarsi delle giornate e lo svolgimento dei compiti di Filippo il quale, vedendomi impegnata con ago e filo, ha imparato a farli in maniera più autonoma!



La mia Cappuccetto è una bambina già piuttosto grandicella. Mio marito dice che l'ho fatta a mia immagine e somiglianza e io lo prendo come un complimento. In effetti gli occhi grossi e scuri e i capelli mossi inducono ad un confronto... ma lei è senza dubbio molto più bella di me!


 

 
 
 
Ho cercato di curare i dettagli, così la mia Cappuccetto ha un bel mantello rifinito con passamaneria in puro stile country, con fermagli a forma di foglia. Ha i legacci dei codini di pizzo, l'abito a fiorellini con i bottoncini a forma di fiore in madreperla.
 
Ma non esiste Cappuccetto che si rispetti senza una Nonnina... così eccola la vecchina, nascosta sotto l'abito della nipote.
 
 
 
Il suo vestito è un poco più sobrio, ma sempre piuttosto elegante. Probabilmente non erano proprio poverelle, anzi. Pensandoci bene, una famiglia che si può permettere due case indipendenti nel verde... Probabilmente la nonnina aveva anche una badante, sebbene la storia non la menzioni!
 
Comunque, la nonnina è ciocciottella e ha un bel paio di occhiali da donna colta; del resto la storia è molto chiara: il Lupo la sorprende nel letto mentre stava leggendo un libro!
 
E le sorprese non sono finite perché l'animalaccio appena nominato, Messere il Lupo, che ha un posto tutto di primo piano nella storia, non poteva mancare... anche lui si nasconde nelle pieghe della stoffa, da qualche parte, in attesa di mangiarsi la Nonnina e Cappuccetto.
 
Ma questa è una impresa ancora da terminare, una sorpresa che giungerà (spero) inaspettata!!!
 
 
 
 
 
 

domenica 28 dicembre 2014

Fantastici Copri Bottiglia

Sono una idea davvero graziosa da portare sul desco a fine pasto, quando la tovaglia porta ancora i segni della mangiata appena conclusa:  briciole, bucce di agrumi e tazzine di caffè ormai vuote.
La bottiglia del digestivo o del liquore fatto in casa animerà la tavola con il suo fantasioso vestitino. Uno gnomo, un elfo o una fata, Babbo Natale, un animale o un fiore, il soggetto è a vostro piacere.
Io ho preso l'idea, come già altre volte, dalla mia amica Heli che il "fantastico" ce l'ha nel sangue essendo una finlandese doc, e sempre mi sorprende con oggettini meravigliosi che fanno capolino sulla sua tavola o in casa sua.
E io, attirata dal fantastico come sempre, copio spudoratamente le idee e le faccio mie... Grazie Heli!!!
Ecco qui il mio Gnomo Ghiandino, confezionato per fare un regalo di Natale a dei cari amici che sapranno senza dubbio apprezzare sia la bottiglia che il suo vestitino!!!

Vestito in panno lenci, giallo ocra e marrone, richiama i colori del primo autunno sulle querce.

La casacca è stretta in vita, le mani e il cappello sono ghiande vere, sul vestito decori a foglie e fiori.

I capelli sono realizzati con la lana, e lo sciarpone, fatto a mano con i ferri,  porta al fondo un piccolo campanellino.
 


Questo è stato senza dubbio il regalo di Natale che mi ha portato via più risorse in termini di tempo ma anche quello che mi ha dato maggiori soddisfazioni.

Buone Feste a tutti dalla Valto!!!

venerdì 10 ottobre 2014

Gufetti autunnali

In giornate di pioggia come queste e per dimenticare la triste devastazione che ancora una volta ha colpito al cuore la nostra città, non c'è niente di meglio che dedicarsi ad alcuni lavoretti autunnali. Vi presento un semplicissimo progetto con le foglie... gufetti da appendere!

Prendete alcune foglie trilobate, di quelle dell'edera ad esempio. Io le raccolgo quando vado a fare la mia solita passeggiata alla Madonna del Monte. Raccoglietene di varie dimensioni e gradazioni di verde e rosso.



Ripiegate il lobo centrale all'ingiù e ponete le foglie ad essiccare tra due pezzi di carta da cucina sotto alcuni libri pesanti. Dopo alcuni giorni saranno pronte. Più aspettate, meglio si saranno esiccate e più rimarranno distese.



Dipingete di giallo con tempera acrilica la punta del lobo ripiegato, per fare il becco.



Utilizzando dei piccoli ritagli di panno, fate gli occhi, che applicherete con una punta di colla a caldo.



A seconda di come disporrete il puntino nero nella parte gialla, il gufetto assumerà diverse espressioni. Potete anche utilizzare dei bottoni gialli per fare gli occhi, che applicherete con la colla a caldo. Ma secondo il mio gusto è una soluzione meno espressiva e meno coerente nell'accostamento dei materiali.






Potrete utilizzare i vostri gufetti in mille modi. Io li appenderò al mio cattura sogni!














Potete inoltre rifinirli con piccoli colpi di sugna da decoupage intinto nel bianco avorio, per dare l'idea delle screziature del piumaggio.


Buoni gufi e buon autunno a tutti!



giovedì 27 marzo 2014

Il TocConosco

Eccomi di nuovo qui. Oggi è la volta di presentarvi un gioco di riconoscimento sensoriale, che ho battezzato Il TocConosco.
 
Il tatto è uno dei sensi che i bimbi, soprattutto quelli piccolini (0-24 mesi) utilizzano maggiormente per conoscere il mondo circostante. Pensate a quanto sia importante nei primi giorni di vita, quando ancora la vista non è del tutto sviluppata e il neonato si aggrappa alla mamma, la vuole vicina perché ancora non sa di essere distinto da lei, e con le labbra succhia il latte dal seno! E' infatti scientificamente dimostrato che il neonato ha una sensibilità cutanea particolarmente elevata sul viso, nel palmo delle mani e sulle piante dei piedi...
 
Ecco allora che è nato questo gioco sensoriale adatto ai bimbi del nido. Vi faccio vedere come realizzarlo: è molto semplice, basta un poco di creatività.

Prendo il mio solito quadrato di panno lenci spesso circa 5 mm e delle dimensioni di circa 50x50.

  
Poi prendo una serie di materiali che provocano sensazioni tattili diverse: ruvido, liscio, pungente, morbido, freddo, caldo, ecc. Qui vi potete sbizzarrire.
 
Io ho scelto la carta a vetro per il ruvido, un foglio di carta da lucido (da proiezioni) per il liscio, degli scarti di una tenda di mais per il caldo, le pigne per il pungente, delle infiorescenze secche di carpino per una sensazione "naturale", le pietroline della spiaggia per la sensazione del duro e freddo, una plastica per rivestire i cassetti con dei rilievi (quella dell'Ikea, per intenderci) per una sensazione di rilievo morbido.
 
 
 Si possono mettere mille altre cose che si trovano in casa: conchigliette,  vari formati di pasta, stoffe di vario genere, pellicciotte, e tanto altro ancora. Il gioco ovviamente a furia di essere toccato verrà un poco rovinato. Basterà allora staccare gli oggetti consumati e sostituirli con altri.
 
Ho incollato con la colla a caldo i miei oggetti sul riquadro di panno. Per abbellire un poco ho fatto delle treccine di corda come cornicette.
 
 
 Ho dato ai quadretti uno sfondo in stoffa di diverso aspetto e una forma diversa (triangolo, rotondo, quadrato). Quando i bimbi toccheranno i quadretti,  nel centro avranno la sensazione tattile differente per ognuno, invece seguendo con il dito la cornicetta di corda, avranno la possibilità di sperimentare la diversità delle forme, la presenza o l'assenza di angoli, i cambi di direzione.
 
 
 
 La cosa però non finisce qui. Per rendere il gioco un poco più interessante ai bimbetti più grandi (24-36 mesi) ho pensato di realizzare una delle mie scatole magiche (vedi il post sulla Scatola Magica) con dentro oggettini piccoli che potessero richiamare la sensazione tattile presente sul tabellone.
 
 
Si potranno quindi far pescare a turno gli oggettini ai bambini e permettere loro di effettuare un riconoscimento tattile, facilitato dall'aspetto visivo degli oggetti.
 
 
 
 Ecco fatto! Buone sensazioni a tutti!

 

giovedì 13 febbraio 2014

Il ConosColore

Nel buio dell'inverno che cosa c'è di meglio che richiamare alla mente la bellezza dei colori? Sebbene in questo periodo la natura ce ne offra pochi e piuttosto sbiaditi, noi li andiamo a cercare per conoscerli, così, quando verrà il momento dello sboccio dei fiori saremo pronti per riconoscere le loro mille tinte!
 
Così ecco che nella mia testa mai a riposo è giunta l'idea di creare un gioco di riconoscimento dei colori, con cui i piccoli del nido possano divertirsi.
 
Ho quindi preso un quadrato di panno lenci piuttosto spesso (5 mm) di dimensioni 50x50 circa e rigorosamente nero, lo sfondo migliore per far risaltare i colori.
 
 
Ho ritagliato tanti cerchietti di panno, dei vari colori disponibili sul mercato, scegliendo ovviamente per prime le tinte primarie e secondarie, di facile riconoscimento.
 
 
Ho però considerato molte altre tinte aggiungendo qualche nuance più sfumata, per rendere il gioco un poco più difficile, ed adatto ai più grandicelli.
 
 
Ho fissato i cerchietti con del velcro al mio tabellone nero. Questo non permette ai bimbi di prendere i cerchietti con quelle manine curiose lasciandomi però la libertà di spostare il posto ai vari colori perché i bambini non siano aiutati nel gioco di riconoscimento dalla memorizzazione della posizione dei cerchietti sul tabellone. Si può in questo modo, inoltre effettuare anche un semplice gioco di memory.
 
 
 
 
Ho rivestito dei tappi di plastica piuttosto grandi (quelle delle bottiglie del latte fresco vanno benissimo) con del panno delle stesse tinte di quelle usate per fare i cerchietti. Ad ogni cerchietto corrisponde un tappo. Ma se vogliamo e abbiamo tempo, possiamo anche fare più tappi per ogni colore.
 


 
Ho messo un poco di imbottitura prima di chiudere i tappi con un cerchiettino applicato con la colla a caldo.
 
Ho confezionato una lattina dello caffè rivestendola con del panno, dove mettere tutti tappi, che ora sembrano grossi e morbidi bottoni colorati, facili e piacevoli da maneggiare.
 



Il ConosColore è pronto!
 
 
COME GIOCARE AL NIDO CON IL CONOSCOLORE
 
RICONOSCI IL COLORE
In piccolo gruppo. Si mette il tabellone al centro. Intorno i bambini pescano uno alla volta un bottone colorato dalla scatola. Verbalizzano il nome del colore (aiutati, se necessario, dall'educatrice). Trovano il cerchietto del colore corrispondente sul tabellone e vi appoggiano il bottone.
 
Attenzione! Solo per i più in gamba: il bottone nero non ha un cerchietto dove essere appoggiato, dovrà essere appoggiato in qualsiasi punto del tabellone nero di sfondo!
 
MEMORY
Un bambino alla volta. Far vedere pochi cerchietti per volta sul tabellone (da due al massimo di quattro). Dare al bimbo in mano i bottoni dei colori corrispondenti. Chiedere al bambino che metta i bottoni nella stessa posizione che occupavano prima i cerchietti.  Colore giusto al posto giusto!
 
Buon divertimento!
 
 
 
 

 
 
 
 

martedì 11 febbraio 2014

Il CatturaSogni

In una giornata di vento fortissimo di questo autunno appena trascorso, mi sono ritrovata a raccogliere, sul piazzale della scuola di Pietro e Filippo, molti rametti di platano spezzati dalla forza delle raffiche. Tutta la piazza ne era invasa ed io ne ho fatto una fascina con l'idea di ricavarne qualcosa. Un' idea delle mie sarebbe giunta, prima o poi.
 
Ed infatti ecco che dopo qualche tempo ho avuto l'illuminazione: abbellire l'arco che ho in casa nel disimpegno con un CatturaSogni. Lì vicino si apre la porta della cameretta dei ragazzi, così forse potranno avere buone visioni notturne!
 
Per prima cosa ho incollato i rametti tra loro con pochi punti di colla a caldo, in modo da formare una fascina che seguisse, grazie alla naturale forma dei rametti, l'incurvatura dell'arco. Ho incollato i rametti in modo da lasciare molto spazio tra loro, per una sensazione realistica di casualità e di leggerezza.
 
Ho poi sfruttato due chiodini che avevo già messo sul muro per gli addobbi natalizi e con un filo bianco sottile (normale filo da cucire) ho legato la fascina in modo che stesse appena un poco sotto l'arco.
 
 
 
Ho poi utilizzato del filo da cucire bianco, delle foglie che avevo fatto seccare precedentemente e dei fiocchi di neve di carta e carta velina.
 
 
 
Ho accoppiato due foglie simili contrapponendole e attaccandole con scotch di carta. Poi ho creato i singoli pendagli alternando sul filo foglie e fiocchi, facendo passare con l'ago il filo nei fiocchi e nello scotch di carta che tiene le foglie, come per cucire.

 

 
In fondo ad ogni pendaglio, per rifinire e fare peso, un bel bottone colorato. Io ho seguito l'andamento dei colori delle foglie autunnali.

 
I pendagli vanno messi più o meno tutti alla stessa distanza ma gli oggetti appesi devono risultare alternati per non dare idea di troppa schematicità e quindi una sensazione di pesantezza.
 
Si può scegliere come oggetti appesi altre cose: foglie e fiocchi sono ovviamente legati alle stagioni fredde. Ho già in mente delle variabili primaverili che potranno essere sostituite, mantenendo inalterata la struttura della fascina di legnetti.
 
Quando in casa c'è un po' di corrente o anche solo quando si  passa sotto di lui, il CatturaSogni ondeggia lievemente, dando l'impressione dei fiocchi di neve e delle foglie che cadono.
 
Buoni sogni!